Stato di tanatosi durante una violenza sessuale: non è una forma di consenso

Lo stato di tanatosi non rappresenta manifestazione di un comportamento collaborativo, ma conseguenza evidente di una condotta violenta subita contro la propria volontà.

Stato di tanatosi durante una violenza sessuale: non è una forma di consenso

Il consenso pieno e manifesto a un atto sessuale è fondamentale perché l'azione possa considerarsi volontaria e consesuale. Non è possibile dedurre il consenso solo perché la persona coinvolta non ha rifiutato in maniera chiara un'interazione sessuale. È sbagliato interpretare l'assenza di un rifiuto esplicito come prova del consenso a un rapporto fisico o a qualsiasi atto sessuale.

Inoltre, è importante notare che la mancanza di reazione o una paralisi emotiva da parte della vittima non deve mai essere considerata come un segno di consenso all'atto sessuale. Infatti, molte vittime di violenza sessuale possono restare inerti a causa dello shock subito, poiché la violenza blocca la loro capacità di esprimere il dissenso.

Nel caso preso in esame, un uomo con ritardo mentale e problemi psichiatrici è stato condannato per violenza sessuale nonostante la vittima, anch'essa affetta da un ritardo mentale, non abbia resistito attivamente all'aggressione né manifestato alcun dissenso.

È importante notare che la condizione di inferiorità mentale della vittima, ben nota all'aggressore, rende priva di valore qualsiasi mancanza di dissenso esplicito poiché la stessa potrebbe non essere stata in grado di opporsi a causa della sua vulnerabilità mentale.

I giudici sottolineano che, per configurare il reato di violenza sessuale, non è sufficiente la condotta invasiva sulla sfera sessuale altrui quando la vittima manifesta dissenso. Anche in assenza di un consenso espresso o implicito, se la persona offesa non è consapevole degli atti compiuti sul suo corpo, l'atto potrebbe configurarsi come violenza sessuale.

In sintesi, è cruciale rispettare il consenso esplicito e chiaro in tutte le interazioni sessuali, non potendo interpretare il silenzio o l'inerzia della vittima come segni di approvazione. La consapevolezza e il rispetto reciproco sono fondamentali per preservare l'integrità e il benessere delle persone coinvolte in qualsiasi situazione intima.

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