Affitti brevi: stop al check-in a distanza

Non sarà più possibile la pratica dell’accoglienza da remoto, con il solo invio telematico dei documenti identificativi. La corrispondenza fra persone alloggiate nella struttura e documenti forniti deve avvenire di persona

Affitti brevi: stop al check-in a distanza

Il Ministero dell'Interno ha emesso una circolare che vieta l'accoglienza in strutture tramite procedura remota, con il solo invio telematico dei documenti di identificazione. Secondo la circolare, la verifica tra le persone presenti presso la struttura e i documenti forniti deve avvenire esclusivamente di persona. Questa decisione mira a contrastare la pratica dell'identificazione remota, che consiste nella trasmissione telematica delle copie dei documenti e nell'uso successivo di un codice di apertura informatica o di key boxes all'ingresso.

La circolare, firmata dal capo della polizia Vittorio Pisani e indirizzata a tutte le Prefetture, valuta se il metodo di accoglienza che evita l'identificazione personale degli ospiti al momento dell'arrivo rispetti i requisiti legali, specialmente in un periodo caratterizzato da un elevato livello di allerta.

La circolare vieta il check-in remoto poiché non garantisce adeguati livelli di sicurezza: in seguito alla trasmissione dei documenti, infatti, la struttura potrebbe ospitare individui il cui identità non è nota alle autorità di polizia. Anche la Corte Costituzionale ha sottolineato l'importanza dell'obbligo di comunicare le generalità delle persone ospitate per garantire la sicurezza pubblica.

Inoltre, la circolare in esame enfatizza la necessità di registrare correttamente i dati delle persone coinvolte negli scambi di case sulla piattaforma HomeExchange sul portale Alloggiati web, per evitare inserzioni di informazioni false e garantire la sicurezza dei soggiorni. Lo stesso discorso è valido per le "Marina resort", equiparate alle strutture ricettive ai fini fiscali, che devono rispettare le normative di identificazione previste dall'art. 109.

Ora spetta ai Prefetti informare gli enti locali e le Camere di Commercio in merito a tali disposizioni.

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