Atti di iscrizione dei figli: la scuola può negarli alla madre
Decisiva, nella specifica vicenda, la constatazione che alla donna è stata revocata la potestà genitoriale

Off limits gli atti amministrativi di iscrizione dei figli all’istituto scolastico se alla madre è stata revocata la potestà genitoriale, con annesso affidamento dei minorenni ai ‘Servizi Sociali’ del Comune.
Questa la presa di posizione dei giudici (sentenza numero 1326 del 23 luglio 2025 del Tar Veneto), i quali hanno sancito la legittimità della risposta negativa dell’istituto scolastico all’istanza avanzata dalla donna.
In sostanza, circa un anno fa, la donna, in qualità di madre, ha presentato all’istituto scolastico il rilascio di copia conforme all’originale degli atti amministrativi in riferimento all’iscrizione dei figli minori.
Secca la risposta dell’istituto scolastico: “siamo in contatto con chi di dovere e non possiamo rilasciare alcuna informazione, tanto meno documentazione, ad altre persone sui nostri alunni”.
Risposta legittima, precisano i giudici, soprattutto perché la donna è stata dichiarata decaduta dalla potestà genitoriale, e, di conseguenza, è stato disposto il temporaneo affidamento – per la durata di nove mesei – dei minori ai ‘Servizi Sociali’ del Comune, con la previsione che le decisioni di maggiore importanza siano assunte dai ‘Servizi’ affidatari, previa interlocuzione con il padre dei minori, mentre successivamente è stato stabilito l’affidamento definitivo dei minori, decorso il citato periodo di nove mesi, al padre, ed è stato previsto lo svolgimento di incontri settimanali con la madre ma in modalità protetta. Proprio per questo, le informazioni concernenti i luoghi frequentati dai minori, ivi compresa la scuola, devono essere fornite dai ‘Servizi sociali’.